I Mmorpg e i Coag Free to Play, da alcuni anni, sono una tematica calda su cui tutti si sentono di dir la loro credendo di scoprire l'acqua calda. "I F2P massacreranno i P2P che sono destinati ad estinguersi". "I F2P non possono garantire i livelli di qualità dei P2P". "I F2P vanno bene solo per i più giovani".
Di cazzate se ne sono dette tante, fondamentalmente perchè buona parte dei miei colleghi o degli utenti è totalmente ignara dei principi fondamentali che fanno da base a questo mercato ormai consolidato: profetizzare andamenti di mercato, cambiamenti sociali, evoluzioni a livello videoludico son tutti bei passatempi ma non mi ci voglio sporcare le mani e fare figure barbine.
Perciò in questa serie di post che andranno a comporre un lungo articolo, mi limiterò a raccogliere una serie di fatti, dati tangibili, esempi passati e conoscenze sparse su quello che è fondamentalmente un modello di business come un altro, nonostante le mistificazioni fatte sia dai detrattori che dai sostenitori.
La questione non è semplice e volerla sintetizzare in pochi punti, cercando di dipanare una matassa veramente grande, risulta utile solo a creare maggior confusione e disinformazione: cercherò quindi di approfondire ogni singolo aspetto legato ai prodotti Free.
Inizieremo parlando di quella che è stata la culla dei Free To Play, ovvero il mercato orientale, in particolare quello cinese e coreano, ma prima vorrei ribadire, a costo di essere ripetitivo, un concetto semplice che però, in Italia, sembra essere totalmente ignorato.
L'italiano viene dipinto spesso e volentieri come approfittatore ed opportunista e vien da sè che la parola Free To Play, a sud delle Alpi, è sempre stato tradotto come gratuito. Errore madornale, non tanto per le implicazioni linguistiche trascurabili, quanto per le aspettative che l'utente si fa di un prodotto gratuito.
L'utente italico medio, scoprendo questo mondo, si scandalizza dei vantaggi dati da chi paga. "Ma come? E' gratuito ma vince chi paga? È ingiusto." Quante volte l'avete letto nei forum o nella chat di gioco? La motivazione di fondo è che i publisher, quasi sempre stranieri, quando dicono F2P dicono una cosa mentre gli italiani ne capiscono un'altra.
Free To Play va quindi tradotto come "Ad accesso libero", intendendo Free come libero e non come gratuito, entrambi significati pienamente legittimi in lingua d'Albione. All'estero tuttavia il significato è tendenzialmente univoco e la parola Free To Play, almeno da noi, la vedrete sempre e solo usata in questo senso.
30 marzo 2010
Free to Play Opera - Capitolo 0 - Prefazione
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