14 gennaio 2008

Divergenza tra critica professionale, critica amatoriale e utenza sui mmorpg

Si riscontra dai primordi del genere uno strano fenomeno, abbastanza complesso a dir la verità.
Si riscontra con una certa regolarità la divergenza di opinioni di queste tre componenti su alcuni prodotti.
Presentiamo le parti in causa.
La critica professionale è composta dalle riviste e dai siti specializzati su videogiochi. Videogiochi quindi non mmorpg. Si può quindi ipotizzare che il metro di giudizio sia alquanto falsato(ne parleremo dopo).
La critica amatoriale è composta dagli utenti di forum nelle sezioni specializzate(mmorpgitalia, tgm, gamesradar, free2play ecc ecc) e dai pochi blogger che fanno un lavoro simile al mio, anche se solitamente più improntato al newsing e alle recensioni.
L'ultima parte, la più enigmatica e imprevedibile, è l'utenza. Premia giochi inaspettatamente e ne boccia di validissimi.
La divergenza di cui parlo fa riferimento al fatto che non esiste un gioco che metta d'accordo tutte e tre le parti.
Ultima online, forse il più accreditato per questo incarico, perde punti dalle riviste per essere datato e ha un riscontro di utenza più limitato del dovuto.
Qualsiasi altro esempio crea solamente più divario tra le parti.
WoW trova una barricata quasi compatta da parte della critica amatoriale dei giocatori che hanno una panoramica un minimo ampia sul mondo dei mmorpg. Trova ampi consensi dai numerosi utenti abbonati e viene a dir poco osannato dalle riviste che seguono l'onda della moda del momento.
Appunto il metodo di giudizio della maggior parte delle riviste di settore è falsato dal fatto che prendano come parametri di giudizio quelli dei videogiochi single player, valutando i mmorpg come un single player, con modalità multiplayer, ma senza modalità in locale.
Danno molto peso a grafica e a sonoro che, sicuramente attirano i player in un primo momento, ma se il gioco non ha spessore, difficilmente convincono qualcuno ad andare oltre la trial.
Valutano in maniera superficiale l'interazione con gli altri player, interprentandola solamente come libertà di movimento e di interazione con l'ambiente, senza valutarne risvolti più complessi.
Trascurano l'originalità rispetto al mercato dei mmorpg, la longevità di un gioco e sopratutto l'endgame, che infatti in un gioco single player non esiste. Fanno decisamente fatica a comprendere come un gioco possa non avere una fine prefissata, ma potrarsi finchè dura il divertimento.
Inoltre partono con pesanti pregiudizi sui prodotti free, arrivando spesso con mesi e mesi di ritardo sulle uscite dei giochi e valutandoli in maniera negativa a priori, spesso con uscite immotivate e esagerate. Senza contare il fattore del costo che è comunque sempre una questione di giudizio personale.

Sulla critica amatoriale non mi pare il caso di soffermarvisi troppo visto che la maggior parte dei miei esigui lettori(commentate, bastardi) fa parte di questa categoria. Sono solitamente giocatori di lunga data, con parecchi mmorpg provati, con centinaia di post sui maggiori forum(o anche uno solo talvolta) di mmorpg e con alle spalle discussioni accese sulla maggior parte dei prodotti in commercio.
Hanno un sesto senso per le patacche che fiutano quando ancora sono in beta(infatti temo un accanimento tremendo contro warhammer, da come tira l'aria) e valutano sopratutto gameplay, varietà e longevità di gioco.

L'utenza meriterebbe un post dedicato interamente e probabilmente non basterebbe a chiarire le idee a nessuno, tantomeno a me. Apprezza giochi di dubbia qualità, si basa spesso sulla pubblicità, sul passa parola e difficilmente frequenta forum specializzati. Se lo fa si relega nelle sezioni dedicate al proprio gioco(anche in questo caso bisognerebbe dedicare un post solamente per gli efferati scempi linguistici compiuti in questo genere di forum).
E' il chiaro risvolto della nostra società capitalistica orientata al consumo di prodotti propinati a persone parzialmente ignare dei propri bisogni, guidate dai colossi del mercato come una mandria di pecore.
I motivi che portano a certe scelte spesso mi sono ignoti e perciò non mi addentrerò nell'analisi di questo complesso tumulto di account paganti e non.

Principalmente il disaccordo nasce dal fatto che ognuno valuta aspetti differenti di un mmorpg.
Le riviste valutano l'aspetto puramente tecnico, gli appassionati di mmorpg che compongono la critica amatoriale danno peso principalmente alle parti 2.0 del gameplay e in generale all'originalità mentre l'utenza pare dar peso principalmente alla community(amici e compagni di scuola giocanti) e al sentito dire(wow WoW dev'essere bellissimo, è il mmorpg più giocato(falso) quindi deve essere il più bello).
Il problema delle riviste è che sono troppo arroccate e arretrate rispetto a ciò che il mercato dei mmorpg propone e non riescono(o non vogliono) a creare un senso critico nell'utente medio che si lascia guidare dalle esigue recensioni prendendo tutto come oro colato. Il grosso problema è che in italia manca una rivista specializzata in mmorpg e i siti non riescono a compensare questa lacuna. Un sito vagamente oggettivo, anche se mal gestito, mmorpgitalia.it, è poco conosciuto nonostante sia il principale punto di riferimento per gli appassionati.
Spero vivamente la nascita di una rivista di settore fatta come si deve e con redattori che vadano sul campo(me, me, prendete me)e che diano veramente riscontro della qualità dei mmorpg e degli umori delle persone

11 commenti:

Anonimo ha detto...

se uno ha voglia di spendere molto tempo per giocare a un mmorgg e non si fa tanti strani problemi a sborsare una quota mensile, la risposta è solo una: wow.
chi andrebbe a intrigarsi in un gioco free che offre zero contenuti rispetto ad una controparte a pagamento quando può pagare e avere tutto e di più?
i giochi free portano a noia dopo poco, tipo luminary, perfect world ecc perchè hanno contenuti molto limitati (giustamente) e contrnuti endgame prossimi allo zero e chi ci dedica più del dovuto è perchè è diventato lobotomizzato senza rendersene conto.

Chobeat ha detto...

ti invito gentilmente a non leggere più questo blog, perchè tanto ho capito chi sei, e commenti come questo dimostrano solo la tua ignoranza e ostinazione. questo blog è pensato per gente che ha una visione global del mondo dei mmorpg.
poi se proprio ti interessa, perfect in cina fa molti più utenti di wow(che fa metà del suo fatturato in cina) quindi non pensare che il resto del mondo la pensi come te solo perchè tu paghi.

Anonimo ha detto...

probabilemnte mi hai preso per qualcun altro, fatto sta che mi sento un pizzico offeso.
spero per te che non tratti tutti cosi

ciao

Chobeat ha detto...

chi mi fa critiche costruttive, lo tratto bene. chi flamma gratuitamente,dicendo vere e proprie cazzate, lo tratto come merita. in ogni caso se avessi voluto offenderti, avrei detto ben altro.
in ogni caso il giro di affari dei giochi free supera infinitamente quello dei p2p, ma di diversi miliardi di dollari, quindi documentati prima di parlare

Anonimo ha detto...

io capisco che a te non piace pagare una quota mensile...però da come stannno impostando il modello di buisness dei f2p, direi che è meglio pagare 15eu al mese che doverne sborsare 50-100 per essere un minimo competitivi. Io per esempio ho abbandondato rf online poco dopo che è diventato free...vedere gente che gira con equip di 5 lvl sopra al pg solo perchè pagano centinaia di euro al mese non è il massimo. Io dal mio punto di vista spero solo che il modello asiatico f2p + cash shop non venga preso in considerazione dalle software house che sviluppano mmorpg.

Chobeat ha detto...

non piace neppure a me se è sbilanciante. io ho mollato goonzu quando l'itemmall è diventato esageratamente sbilanciante. leggiti p2p vs f2p:0:0 per capire come la penso

Anonimo ha detto...

si ho letto come la pensi...il problema è che non la pensano come te quelli che fanno i giochi free :), il modo per far soldi con i f2p è quello di far sentire deboli chi non compra, per questo dico che è un modello di buisness che non condivido, se poi ci sono giochi con cash shop e poco sbilanciamento la software house prenderà così pochi soldi da non poter gestire bene il progetto.

Chobeat ha detto...

beh dipende da caso a caso. di recente le software house si stanno accorgendo che paga di più un gioco con un itemmall bilanciato rispetto all'itemmall powa. ormai stanno passando più a una sorta di account premium, quindi facilitazioni, più che potenziamenti veri e propri. indubbiamente in passato han fatto tante porcherie e a parte casi rari, le hanno pagate

Anonimo ha detto...

mmorpgitalia è dove ti hanno bannato?

Chobeat ha detto...

bannato è un pò riduttivo. cmq si. è comunque una storia molto lunga e con parecchi lati nascosti. se mi contatti in privato te la racconto

Anonimo ha detto...

Letto con molto interesse l'articolo, ben fatto, sicuramente.
Se sono completamente d'accordo sul fatto che manchi un punto di riferimento "critico" sui mmorpg (mmorpg italia copre l'hype di un tal gioco x, ma ho visto zero commenti su chicche come fantasy tennis o puzzle pirates tanto per citarne 2 fra i tanti), invece dissento sul ruolo dell'utenza.
Un fatto è indubbio: a parte alcuni titoli, la grande massa è caratterizzata dal farm (e non parlo solo dei free, ormai anche i titoloni vanno sempre più verso un "vai, ammazza ennemila mostri e torna per la ricompensa"), il fatto di avere (ti cito) "amici e compagni di scuola giocanti" rende di fatto godibili alcuni titoli che, per loro natura, sarebbero oltremodo orrendi.
Di fatto, secondo me, è preferibile giocare ad un titolo farmoso con una gilda di amici piuttosto che ad un titolo bello ma da solo. Perchè? Perchè appunto anche se in senso lato, il mmorpg è attività sociale (si vabbè... per modo di dire ovvio... preferisco un aperitivo che giocare, ma spero interpreti il senso della frase) e quindi se è ben vero che un titolo eccellente con un gruppo di amici è una cosa spettacolare, è altresì vero che un titolo mediocre con un gruppo di amici è molto meglio di un titolo buono giocato da solo.
Ed è proprio qua che secondo me si sente la mancanza di un punto di riferimento (vedi quel che dicevo sopra), ovvero la mancanza di "beta tester" che girano titoli su titoli esprimento le proprie opionioni.
Grazie per l'attenzione, spero aggiorni il blog spesso :)